I video di questo viaggio sono al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=JydXsWy8dCg
Ma sei già li? Buon vento!
Dopo la navigazione un po' traumatica di ieri e una notte all'insegna dei rollii e beccheggi indiavolati, abbiamo affrontato l'ultima tappa di rientro un po' timidamente aspettandoci la solita beffa dei siti meteo. Invece il tempo ci ha regalato un autentico frammento di vera estate facendoci rimpiangere il fatto che l'avventura sia finita. In un tempo record, sospinti da un bel venticello e da onde finalmente favorevoli abbiamo percorso la distanza che ci separava da Riva di Traiano in totale godimento. Ora ci attendono le doverose cure che la nostra fedele Bubi si merita dopo tanta fatica.
Ancora una volta vittima di Lamma... e non solo. Dopo aver consultato vari siti di previsioni meteo, decido che è meglio cambiare ancoraggio per un probabile vento da nord che potrebbe creare onda a Campese. Quindi nel pomeriggio, con calma, leviamo l'ancora e dirigiamo verso la Feniglia dove è previsto mare calmo per la notte. Anche la navigazione dovrebbe essere tranquilla. E invece con onde di almeno due metri arranchiamo con difficoltà e con una media penosa di neanche 4 nodi arriviamo con il buio alla Feniglia dove ad attenderci c'e un onda di risacca come non è successo mai. Ci attende una notte da sballo! Devo levarmi il vizio di vedere le previsioni meteo...
Le previsioni meteo non erano particolarmente propizie ma questa estate non si può essere troppo esigenti, per cui in piena notte, furtivi come dei ladri, abbiamo lasciato Pinarellu per attraversare il Tirreno. Ci si poteva aspettare di tutto, ma per fortuna è andata bene. Solo un poco di onda al traverso ma poco vento. Quindi motore e vele. Soltanto a una ventina di miglia dal Giglio la situazione si è fatta dura. Ora siamo all'ancora a Campese e come sempre in situazione di disagio per via dei fondali profondissimi. Ogni anno ci caschiamo, ma questa volta era una scelta obbligata essendo l'unica baia ridossata dal forte vento da sud.
Questi due ultimi giorni li abbiamo vissuti all'insegna della pigrizia assoluta, infatti si respira già l'aria del fine vacanza. Breve esplorazione del centro abitato pieno di ristoranti, visita sulla splendida Aonami, saluti stamattina agli amici che partivano per il nord e modifica dell'ancoraggio portandoci più vicini alla riva. Qui in baia si sono alternati momenti di calma, disturbata però dalle solite e fastidiosissime moto d'acqua, gommoni con sci acquatici, etc. etc., con momenti di vento rafficato fino a oltre i 25 nodi. Tutto sommato una buona permanenza favorita dall'indiscutibile bellezza del luogo. Questa notte, se le previsioni meteo non si smentiscono, affrontiamo la traversata verso il "continente".
Partenza all'alba, il maestrale sta arrivando. Il timore di questa "minaccia" è bastato per vincere ogni voglia di dormire. Per cui all'ora stabilita con Roberto leviamo l'ancora. La nostra destinazione è la costa corsa oltre le Bocche dove pensiamo di trovare prudenziale riparo dalla burrasca imminente. La navigazione inizialmente molto calma diventa più coinvolgente mano mano che vento e mare aumentano di intensità; per fortuna sono a favore come direzione. Sotto la costa di Porto Vecchio ormai il vento raggiunge e supera abbondantemente i 20 nodi. Entriamo infine a Pinarellu sotto raffiche violente, ma il posto si rivela stranamente più incantevole del solito.
Dopo aver augurato buon vento ed esserci separati da Massimo e Raffaella in procinto di iniziare la traversata di ritorno, abbiamo lasciato Porto Brandichi per passare all'esterno di Molara e Tavolara a vela. Il mare era già un po' mosso ma dopo il moto ondoso è andato ulteriormente ad aumentare disponendosi in direzione contraria alla nostra direzione e "regalandoci" quindi una navigazione assai scomoda. Per contro il vento non ha mai superato i 7-8 nodi costringendoci dopo un po'ad andare a motore. Finalmente nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Golfo Pevero dove ci attendevano Roberto e signora con Aonami. Poche barche, posto molto bello ma ancora qualche onda che fa penosamente rollare la barca all'ancora. Speriamo che la situazione migliori.
Partiti da Porto S.Paolo dopo un contatto telefonico con Roberto che ha dormito nella baia accanto con Aonami, abbiamo raggiunto a vela Porto Brandichi seguiti a distanza di pochi minuti da Massimo e Raffaella su Sventola. Dopo un ponente da 20 nodi improvvisamente si è alzato uno scirocco un po' più debole ma che ha generato un fastidioso moto ondoso che ha un po'condizionato la nostra permanenza in questo posto pur molto bello. In serata ci siamo spostati dietro l'isola Ruia per essere un po' più ridossati dal mare.
Dopo un'intera pigra giornata passata a Porto Taverna davanti a Tavolara oggi ci siamo diretti a sud per stare in un posto bellissimo. Abbiamo infatti ancorato insieme a Massimo e Raffaella tra l'isolotto Fico e Capo Coda cavallo. Peccato che, a giudicare dalle tante barche e barchine, sia molto apprezzato anche dagli altri... In serata di nuovo a Porto S.Paolo.
Questa mattina dopo aver sostituito il bozzello a piede d'albero della drizza della randa irrimediabilmente danneggiato, abbiamo fatto rotta a vela per Cala Moresca vicino a Capo Figari. Ci siamo ancorati dietro l'isolotto a fianco del Bavaria 38 "Sventola" di Massimo. La cala è bellissima. Il leggero grecale non impedisce all'acqua di assumere colorazioni e trasparenze incredibili.
Per la sera, seguendo Massimo, cerchiamo un ancoraggio più tranquillo che troviamo (speriamo...) nella cala di Porto S.Paolo sulla costa di fronte a Tavolara. E' quasi sera ma l'acqua ci sembra molto trasparente, giusto e gradito requisito per il bagno che ci aspetta domani mattina.
Dopo tre giorni di "prigionia" nel marina di Olbia per il forte maestrale, finalmente questa mattina abbiamo rivisto il mare e ci siamo portati a vela fino a cala Spalmatore nell'isola di Tavolara. Qui abbiamo incontrato anche l'amico Massimo con signora che ci hanno fatto visita a bordo. Il posto è molto bello anche se pieno di barche e il tempo finalmente ci regala una giornata di sole e caldo.
Come previsto, dopo una serata incredibilmente tranquilla, durante la notte si è alzato il forte ponente. Noi eravamo abbastanza ridossati ma abbiamo comunque dovuto lasciare l'ancoraggio per raggiungere Olbia. Eravamo praticamente l'unica imbarcazione in giro, cosa del tutto comprensibile. Infatti già a poche centinaia di metri dalla riva il vento da 20-30 nodi sollevava un'onda ripida e schiumosa. Doppiato Capo Ceraso le onde hanno anche aumentato considerevolmente di altezza. La nostra navigazione è stata di conseguenza molto lenta dovendo fare più bordi a motore. Finalmente giunti davanti al Marina di Olbia abbiamo dovuto attendere il nostro turno e siamo entrati mentre raffiche tremende spazzavano le acque circostanti rendendole grigiastre. Ho sperimentato per la prima volta cosa significa fare la manovra d'ormeggio con 30 nodi di vento, per fortuna senza catastrofiche conseguenze ma sicuramente con una certa dose di ansia... Ora la barca nel marina è ancora flagellat
E' il penultimo giorno con i ragazzi per cui dobbiamo avvicinarci ad Olbia da cui prenderanno il traghetto per tornare a casa. Leviamo l'ancora da Golfo Saline e ci dirigiamo a Sud. Superiamo Capo Ferro, il golfo di Congianus, Capo Figari e passiamo davanti d Olbia. Ma la nostra attenzione è ovviamente attratta dalla maestosa Tavolara. Oggi c'è un vento moderato e incostante da Sud-Est e riusciamo ad andare a vela solo a tratti. Raggiungiamo finalmente il lato sud della baia Porto della Taverna ed in particolare cala Girgolu con le sue suggestive conformazioni rocciose. All'ancora si balla un po' anche per via dei numerosissimi gommoni e barchini che qui vanno avanti e indietro.
Ci siamo alzati con il cielo nuvoloso come tante altre mattine ma poi la situazione è migliorata accompagnata da un intensificarsi del vento nelle Bocche, anche questo del tutto previsto. Salpiamo dalla baia di Santa Reparata per una navigazione breve ma intensa. Il ponente infatti raggiunge ormai i 15 nodi con raffiche da 20 e alle nostre spalle monta un'onda sempre più alta, ma fortunatamente questa volta non ci ostacola, anzi... Con il solo genoa raggiungiamo punte di sette nodi di velocità. Doppiamo la punta meridionale di Spargi, superiamo Punta Sardegna, La Maddalena, Santo Stefano, Capo d'Orso e infine entriamo nel golfo di Arzachena. La nostra meta è la prima baia a Nord-Ovest denominata Golfo Saline dove saremo ridossati se non dal vento almeno dal mare. Il posto non è eccezionale per gli standard sardi, a dir la verità leggendo i portolani pensavo peggio, ma l'acqua è comunque sempre fantastica. In quanto alle barche ce ne sono poche e lo spazio disponibile per l
Stamattina il vento si è placato e abbiamo potuto vedere il passaggio della Pelosa nella sua naturale bellezza, peccato che questa bellezza ce la siamo potuta godere poco perché incombeva la partenza verso nord. Comunque con molta calma, non prima delle 10:00, abbiamo levato l'ancora e diretto la prua verso Capo Testa. Ci attendeva una navigazione di circa 45 miglia che abbiamo poi percorso con insolito, visti i precedenti, mare calmissimo e scarso vento. Per quel che consentiva direzione e intensità di quest'ultimo, il motore è stato supportato per tutto il tempo dalle vele. Dopo circa sette ore doppiavamo finalmente capo Testa e entravamo, in cerca di un buon ridosso dal ponente previsto, nell'adiacente baia di Santa Reparata. In questa trovavamo un'atmosfera molto tranquilla e poche barche. Unico aspetto negativo la strada carrabile su un lato della baia ma tutto sommato poche persone sulla vicina spiaggia.
E' il giorno della partenza da Alghero e il ritorno verso nord. Molliamo quindi gli ormeggi e ci dirigiamo verso Capo Caccia. Il previsto Ostro con conseguente moto ondoso che ci doveva spingere verso Capo Falcone non si presenta all'appello. Quindi niente vento fino a circa metà del percorso poi inaspettatamente si alza un vento inizialmente da Nord poi da Nord-Est sui 15 nodi e si forma subito onda, tanto per cambiare, contraria. Dopo il primo tratto a motore procediamo quindi finalmente a vela verso i Fornelli facendo alla fine un unico bordo. Superato lo stretto tra l'Asinara e l'isola Piana usciamo dal ridosso e ci attende un mare formato non indifferente. Raggiungiamo l'ancoraggio davanti alla spiaggia della Pelosa ma non siamo molto ridossati e si balla non poco. Peccato perché il posto doveva essere bellissimo con acqua calma.
Dopo aver molto faticosamente fatto gasolio, ma d'altronde oggi è sabato e ce lo dovevamo aspettare, usciamo da Alghero seguendo le indicazioni di Stefano verso Sud. La giornata è molto calda e priva di vento, ma lo spettacolo di Cala Burantinu che ci attende è fantastico. C'è infatti un'acqua incredibilmente cristallina su fondo sabbioso in una cornice di aspra costa rocciosa. L'assenza di vento la fa sembrare una piscina. Ci ancoriamo vicino al Pupuja di Stefano e Roberta per pranzare tutti su Bubi e trascorrere delle piacevolissime ore insieme. Al tramonto rientriamo ad Alghero mentre si alza un vento moderato da Nord.
Lasciamo l'Asinara dopo una visita all'Osservatorio Marino. Il vento è calato ma al di fuori dello stretto dei Fornelli ci aspetta un mare ancora abbastanza mosso. Per fortuna procediamo con le onde al giardinetto di poppa che ci spingono verso Sud. La velocità della barca, che procede a motore e con tutta la velatura disponibile, è pertanto piuttosto elevata. Questo ci consente di doppiare Capo Caccia prima del previsto. Entriamo quindi nel golfo di Alghero nel tardo pomeriggio. Ormeggiamo al pontile del Consorzio del Porto di Alghero proprio sotto le mura del centro storico. La collocazione è decisamente molto suggestiva. Alghero si rivela, inaspettatamente per noi, un città molto bella dal punto di vista architettonico e urbanistico. Sorprende anche l'elevatissima animazione dovuta ai tanti turisti.
Mentre nelle acque antistanti Cala Reale soffiava un forte vento da Ovest che increspava il mare, noi siamo scesi a terra con il tender rigorosamente a remi come prescrive il regolamento dell'isola. In programma avevamo i due percorsi escursionistici partenti dalla nostra zona. Uno denominato "della memoria" e riguardante tutte le preesistenze umane di varia natura dell'isola, da quelle forzate dei galeotti a quelle obbligate dei centri di quarantena, dalle abitazioni dei sorveglianti e direttori sanitari alle caserme, la colonia penale agricola, l'ossario dei prigionieri austro-ungarici, etc. Quasi tutti edifici stranamente in totale abbandono, la maggior parte addirittura pericolanti. Il secondo percorso ci ha invece condotto a Cala Trabuccato lungo la costa con scenari mozzafiato. Comunque in entrambi grande protagonisti sono stati con la loro costante presenza gli asini bianchi e no che numerosissimi popolano l'isola allo stato brado. D'altra parte sempre Asinara si chiama...
La giornata si apre con il programmato intervento di un addetto in testa d'albero. L'obiettivo è quello di sostituire la lampadina della luce di ancoraggio, cosa che avviene ovviamente senza problemi... visto che lo fa lui. Prima o poi mi devo decidere a farlo anch'io una volta, magari più tardi possibile... Poi usciti finalmente da Castelsardo ci regaliamo una bellissima bolinata nel golfo di Porto Torres con 10-15 nodi vento e poca onda visto il ridosso dei Fornelli e dell'Asinara. Alla fine questa si rivela finora la giornata più "velica" della giornata, solo mezz'ora di motore per le manovre. Infatti, alle 18:00 arriviamo a vela fino all'ormeggio alle boe di Cala Grande all'Asinara. Siamo proprio di fronte a uno sbarco per tender. Quindi, animati di buone intenzioni per l'indomani, ci decidiamo a mettere finalmente in acqua il nostro per la prima volta. Comunque, nota climatica, la temperatura è, come altre volte, decisamente molto bassa per la stagione.
Già sapevamo che oggi era previsto un aumento del vento proveniente da ovest dritto dritto nelle Bocche, per cui siamo partiti all'alba con l'illusione di precederlo. E invece il vento era già lì ad aspettarci... ma più che il vento a metterci in difficoltà era il moto ondoso decisamente elevato che dovevamo affrontare obbligatoriamente di prua. Davanti a Capo Testa covavamo ancora la speranza che una volta in mare aperto la situazione sarebbe migliorata anche perché la nostra direzione piegava verso sud. E invece anche le onde giravano e ritrovandocele anche in questo caso perfettamente in faccia. A quel punto tra l'equipaggio ha serpeggiato un certo desiderio di rinuncia, ma il capitano ha tenuto duro e dopo un'estenuante navigazione un po' a vela e un po' a motore di ben sei ore e mezza, alle 13:30 finalmente le onde sono diminuite e abbiamo potuto dispiegare tutta la velatura per un'entusiasmante bolinata fino a Castelsardo dove entravamo alle 16:30.
Lasciamo Palau alle 15:30 con destinazione Isola Piana in Corsica per prepararci, come ha suggerito Francesco, alla navigazione di domani prevista con vento da Ovest, ma non abbiamo fatto i conti con quest'ultimo che già ci accoglie subito fuori dal porto. All'inizio la situazione è abbastanza piacevole e bordeggiamo nel canale meridionale tra le isole e la costa nord della Sardegna. Poi il mare comincia a montare sempre di più e il vento a rinforzare. Ce l'abbiamo tutto contro. Avanzare diventa alquanto faticoso e lento. A tratti la barca letteralmente si pianta contro un muro d'acqua. Le raffiche superano i 20 nodi e procediamo con velatura ridotta. Arrivati quasi a Santa Maria alla fine decidiamo di ripiegare sul rassicurante fiordo di Porto Pozzo dove entriamo dopo ben tre ore e mezza di navigazione e qualche stomaco in subbuglio...
Partiamo da Cala Portese a malincuore per la bellezza del luogo. Francesco l'ha appena lasciata dopo che ci siamo salutati. Ci precede a Palau dove noi siamo costretti a dirigerci per fare rifornimento di gasolio e liberarci delle... scorie. Il distributore è aperto benché al nostro arrivo siano abbondantemente superate le 13:00. Evidentemente per fortuna non chiude nella pausa pranzo. Poi ormeggiamo alla banchina dei transiti riservata ai barconi turistici. Infatti possiamo fermarci al massimo fino alle 15:00. E' comunque una soluzione molto comoda. Gli addetti gentilissimi ci danno pure una mano a ormeggiare. Intanto si è alzato un vento moderato da Nord-Ovest.
La giornata comincia ancora con una pioggia torrenziale poi fortunatamente rispunta il sole e decidiamo di salpare per Caprera. Dopo un primo momento di quasi totale assenza di vento monta da sud-est un vento sempre più teso fino a punte di 17-18 nodi accompagnato da onde sempre più alte. La navigazione risulta pertanto molto faticosa ma nello stesso tempo assai divertente. Dopo una serie di bordi il vento cessa davanti a Santa Maria per cui completiamo la navigazione a motore fino a Cala Portese dove diamo ancora visto che tutti gavitelli sono già occupati. Alberto intanto dopo esserci sfilato accanto di bolina come una freccia ha deciso di raggiungere Santa Teresa di Gallura.
Dopo una mattinata passata in "centrifuga" a Pinarellu per colpa degli sci nautici, alle 14:30 decidiamo di raggiungere la più tranquilla Portonovo. Comunque vediamo che il tempo sta peggiorando e quando arriviamo nella baia alle 18:30 comincia a piovere mentre si alza un vento teso da OVEST di più di venti nodi. Arrivando troviamo l'amico Alberto che sta salpando per andare a cena in un posto qua vicino. Viste le condizioni meteo noi decidiamo invece di restare.
Questa notte siamo arrivati a Pinarellu in Corsica dopo una traversata di circa 14 ore e mezza. La navigazione è stata tranquilla benché nella notte del 1 agosto avessimo già tentato di partire dal Giglio una prima volta senza successo per via delle condizioni meteo. Eravamo infatti rientrati a Cala delle Cannelle alle sei di mattina dopo esserci spinti faticosamente a una decina di miglia dall'ancoraggio. All'inizio della traversata siamo andati a vela con il vento residuo della notte, poi solo a motore per il repentino calo dello stesso. A Pinarellu ora la situazione è molto calma. Nel lato sud della baia soltanto una dozzina di barche. Peccato solo per i fastidiosissimi praticanti dello sci nautico che infestano questo bellissimo posto.
Dopo circa otto ore e mezza di navigazione totalmente controvento, tranne un primo tratto ostinatamente fatto di bolina, tutto il resto lo abbiamo fatto a motore. D'altra parte nei trasferimenti non si può andare tanto per il sottile se non si vuole arrivare di notte! Ora siamo a Cala delle Cannelle al Giglio in compagnia di appena 10 barche. Il vento della giornata mediamente intorno a 10 nodi ora è quasi cessato del tutto. Comunque della prima giornata di crociera non ci possiamo proprio lamentare. Tanto sole dopo tutta la pioggia del mese di luglio.
Oggi cominciano ufficialmente i preparativi. Manca circa una settimana alla partenza e la barca va allestita per consentirci di affrontare un intero mese di crociera, per impegni di lavoro cosa mai successa finora. Almeno questo è quanto riguarda le nostre migliori intenzioni. Poi si vedrà. Dipenderà anche dal tempo che ci auguriamo sia migliore di quello che ci ha accompagnato lestate scorsa.