Questi i video della crociera https://www.youtube.com/watch?v=R_kiglbZCJs https://www.youtube.com/watch?v=21CJ4ta9kNA
Ultimo capitolo della nostra crociera. La traversata verso Riva di Triaiano di per sé abbastanza anonima vista la mancanza di vento e il mare calmo (per fortuna!) è stata in realtà "vivacizzata" da due episodi particolari. La mancata pescata di un tonno di almeno 20 chili portato dopo un'ora e mezzo di lotta fin sotto la barca (sono perfino riuscito a toccarlo mentre cercavo di afferrarlo per le branchie!) e poi disgraziatamente perso per rottura della lenza e un fatto a dir poco misterioso. Più o meno a metà navigazione, nella notte buia, con mare calmo, nel silenzio totale, un improvvisa secchiata di qualcosa ha letteralmente ricoperto la barca di chiazze e scolature nere. Nessun movimento della barca, nessun rumore, nessuna nave in vista, niente di niente.Liquido inodore. Mai successo e tutt'ora ci chiediamo cosa possa essere stato. Comunque alla fine, accompagnati dalle note di Battisti, dopo 20 ore di navigazione, siamo finalmente approdati al nostro famigliare ormeggio.
Partenza a malincuore da Porto Novo per l'ultima breve tappa prima della traversata. La destinazione è Pinarellu, biaia che ci ha visto tante volte arrivare o partire dalla Corsica. In genere da qui prendevamo la rotta per il Giglio, questa volta ci dirigeremo direttamente su Riva di Traiano. Pinarellu come sempre è bellissima e tranquilla e siamo contenti di averla adottata, come punto più a nord "accettabile" della costa sud-est della Corsica, nella nostra tradizione delle traversate. Rispetto all'andata con arrivo a Tavolara dovremmo risparmiare circa un dozzina di miglia.
Partiti da Porto San Paolo dirigiamo verso nord. Il motore come tante altre volte fatica ad avviarsi. Un'onda lunga ci attende una volta superata la punta occidentale di Tavolara, onda che ci accompagnerà insieme alla quasi totale assenza di vento fino alla costa nord della Maddalena. A quel punto si manifesta improvvisamente un inatteso maestrale sempre più intenso. Lamma non l'aveva assolutamente previsto, forse le Bocche sono un tema troppo difficile da affrontare anche per lui. Il moto ondoso aumenta di conseguenza. Onde sempre più alte frangono al nostro mascone, a momenti anche di prua, e avanziamo con qualche difficoltà con vela e motore. Il vento in alcuni momenti arriva persino a 20 nodi. Comunque arriviamo sulla costa corsa nel pomeriggio. Rodinara, la nostra meta, anche questa volta dovrà rinunciare a noi. Troppo affollata. Dirigiamo allora su Porto Novo che non ci ha mai tradito. Il vento è ancora sui 15 nodi ma qui stiamo benissimo e il posto è stupendo.
Poi il maestrale è arrivato, eccome! E' arrivato e visto che il posto gli è piaciuto a quel punto si è voluto pure fermare per tre giorni... e con lui anche noi. Perfettamente ridossati dall'onda ci siamo potuti "accontentare" molto di buon grado della notevole bellezza del posto. Quindi tre giorni di quasi assoluto relax e finalmente di uso del tender che con tutti questi spostamenti e la nostra indubbia pigrizia era finora rimasto buon buono al suo posto sulla coperta. Anche il suo amico fuoribordo ha potuto far ruggire i sui due cavalli e mezzo... sempre che i cavalli ruggiscano. Comunque oggi dopo pranzo abbiamo caparbiamente deciso di affrontare il mare che ancora non si dava per vinto. Sono bastati trenta minuti di onde alte oltre il metro e perfettamente di prua a convincerci che in fondo non avevamo fretta e quindi abbiamo ridimensionato i nostri ambiziosi propositi di raggiungere il golfo di Arzachena riparando nell'accogliente e fidata baia di Porto San Paolo a sole poco più
Lasciamo e salutiamo la bellissima Cala di Luna quando già i primi gommoni iniziano l'invasione. Per gran parte della notte c'è stata discreta risacca placatasi solo quando il debole vento è girato ad est. La navigazione verso nord è senza storia, anche questa volta un po' a vela, un po' a motore con venti da 5-6 nodi dal II quadrante. Il fatto è che dobbiamo percorrere quasi 45 miglia e appena il vento cala un po', anche se l'andatura al lasco è ancora piacevole, siamo costretti ad accendere il motore. Il cielo intanto diventa grigio e tetro ma non minaccia pioggia. Finalmente intorno alle 18:00 arriviamo a Cala Brandighi. L'annunciato, sostenuto maestrale previsto per il pomeriggio pur essendo ormai sera qui ancora non si manifesta.
Al Marina di Baunei non c'è il distributore di carburante, quindi per fare rifornimento siamo andati nel porto di Arbatax. Dopodiché rotta nuovamente verso nord direzione Golfo di Orosei con prima "sosta balneare" sotto le pareti rocciose a strapiombo prima della cala Goloritzé. Un posto di una bellezza tale da togliere il fiato. IL vento più a largo da sud-est è intorno ai 10-12 nodi con il conseguente graduale aumento del moto ondoso. Sotto le ripide pareti il vento gira stranamente di 180 gradi e il mare è calmo, o meglio sarebbe calmo se non ci fossero i soliti gommoni impazziti e i barconi turistici che alzano onda in pratica costantemente. Nel tardo pomeriggio dirigiamo per Cala di Luna dove intendiamo passare la notte. Il vento è sempre maggiore delle previsioni ma gradualmente si placa. Sono le 18:30, gli ultimi barconi carichi di turisti stanno lasciando la spiaggia, resta un'onda di risacca per il momento un po' fastidiosa.
Dopo aver lasciato gli scogli dell'Ogliastra, luogo veramente notevole per la bellezza delle rocce e dell'acqua, ci siamo diretti verso il Marina di Baunei a S.Maria Navarrese dove di mattina avevamo prenotato un ormeggio. Devo dire che il marina è veramente molto carino e ben tenuto e il paese, subito adiacente, altrettanto. Abbiamo cenato con tipiche specialità sarde in un ristorante che godeva di ottima fama, il Mec Puddu's.
Volendolo accendere per testarlo, il motore è partito oggi al secondo tentativo...già meglio. Circa alle 9:00 è cominciata l'invasione di Cala Goloritzé e dopo un po' abbiamo deciso di muoverci perché la situazione era diventata veramente insostenibile. Ci siamo quindi diretti verso sud, un po' a motore, un po' a vela con un leggero grecale da 5-7 nodi e mare quasi calmo. Alla fine decido di fermarmi per una sosta balneare dietro agli scogli dell'Ogliastra poco più a sud di S.Maria di Navarrese.
Stamattina alla partenza il motore ha stentato ad avviarsi. Speriamo bene. E' stata comunque una giornata tranquilla di trasferimento a motore, senza vento e con mare calmo. Partiti da Capo Comino attraversiamo tutto il Golfo di Orosei e, dopo un rinforzo di vento contrario da Sud-Est fino a 14 nodi, ci ancoriamo in una delle ultime baie nel lato sud di questo, cala Goloritzé. Posto stupendo, ridossato dallo scirocco, anche se fino alle 18:00 un po' troppo movimentato per i barconi turistici, barchette e gommoncini, poi la pace assoluta. L'acqua celeste, le rocce a picco, le grotte, il pinnacolo bianco... veramente un posto da sogno.
Prosegue la nostra veleggiata di oggi verso sud. Il vento gira a sud-est quindi procediamo con andatura di bolina stretta. Dobbiamo anche fare alcuni bordi. Il vento non supera i cinque nodi, poi cala ancora e siamo costretti a malincuore ad accendere il motore. Poi il vento rinforza di nuovo creando anche onda ma la direzione è contratria a noi e continuiamo a motore. Raggiungiamo Isola Ruya davanti a Capo Comino quando sono già le 19:30
Finalmente una bella veleggiata dopo tanto motore. Da Porto Taverna a Cala Brandighi, posto incantevole a sud di Tavolara e, benché oggi sia ferragosto, per fortuna notiamo essere abbastanza snobbato dai diportisti. Per il momento oggi c'è un vento da Est da 5-6 nodi e poca onda.
Centoventi miglia da percorrere sono molto lunghe, soprattutto per una barca a vela. E’ quello che abbiamo fatto per tutta la giornata di ieri da Riva di Traiano a Tavolara. Il tempo è stato per fortuna buono anche se il vento è scarseggiato, ma d’altro canto nei trasferimenti è quasi sempre il motore che la fa da padrone. Con una media di 6 nodi di velocità finalmente ieri sera intorno alle 22:00 siamo riusciti ad ancorare a Porto Taverna scelta perché meno ingolfata rispetto a Spalmatore. Ancorare infatti al buio non è cosa semplice e ovviamente meno barche ci sono alla fonda meglio è. Infatti, senza vedere nulla, nel buio pesto e con qualcuno che non ha neanche la luce di fonda, Il rischio di dare ancora nel pozzetto di un’altra barca è sempre presente…eh eh
Bubi aspetta a Riva di Traiano fiduciosa che prima o poi si parte quando potrà spiegare finalmente le ali verso la libertà